La casa (un mono con meno di 40 mq) sarebbe anche
saltata fuori, non molto distante da Porta Venezia. Domani Marcaffitto chiama e
vede se riesce a fermarla – prima che se ne scappi su un altro pianeta -
Sarebbe meglio tacere per scaramanzia ma c’è un dubbio che
mi rode.
Per questa stanza bisogna comprare un divano letto: qualcuno sa se
ne esistono ad apertura automatica, facilitata, elettrica, elettronica,
psichedelica e/o con maggiordomo incorporato che ti rimbocca le coperte in caso
di assenza del legittimo coinquilino?
Preferirei avere un minimo di autonomia nell’andare a nanna, in caso a Marco capitasse di
doversene andare fuori città per qualche giorno e anche – perché no – nel caso
in cui volessi schiacciare un pisolo.
Questa ricerca è stata snervante: Milano è fatta a scale.
Mi auguro che sia finita.
Una rampa di troppo e un corrimano che manca e si sputtana la locazione dei tuoi sogni.
Che nervi, mi sento stanca morta.
Che nervi, mi sento stanca morta.
In questi giorni ono comunque riuscita a leggere un sacco: da Vargas Llosa (Le avventure della ragazza cattiva, molto
tenero ma di gran classe ) a Bennett ( Signore
e signori, cattivissimo).
Ho anche finito L’arte
di Jiro Taniguchi della collana I
classici del fumetto di Repubblica e devo dire che quest’autore giapponese mi piace sempre di più è quieto e
delicato, ottimo per il mio fegato (al momento non ho ancora letto le sue
graphic novel hard boiled).
La settimana scorsa sono anche riuscita a mettere le mani su Fabrizio Lupo. Erano anni che
aspettavo la ristampa, Grazie di cuore, Marsilio!