In teoria NonNonBâ è stato comprato, portato a casa e
consegnato come regalo per Marchionnolo, dal momento che i manga non mi
piacciono e le storie di fantasmi mi spaventano.
In pratica è diventato il libro della buona notte, con Marco
che legge a voce alta facendo le vocine dei personaggi, mentre io lo ascolto
rapita.
E pensare che a me anime, manga e compagnia nipponica bella
fino a qualche mese fa non interessavano.
Di giapponese, solo romanzi (e il sushi, certo).
Poi sono arrivati Yazawa, Takahashi e Taniguchi.
Di giapponese, solo romanzi (e il sushi, certo).
Poi sono arrivati Yazawa, Takahashi e Taniguchi.
L’altro giorno si è aggiunto pure Shigeru Mizuki, un arzillo
ultranovantenne che è un serbatoio di humour e folklore.
Sono rimasta folgorata della ricchezza delle sue storie,
della semplicità del suo tratto e della tenerezza dei suoi personaggi. La
figura del padre del protagonista mi ha addirittura commosso: un uomo poetico e
sognatore che vive in una società rigida
e ligia al dovere come quella giapponese nella prima metà del secolo scorso.
Un’altra bella sorpresa della settimana che ho appena
iniziato a leggere è Manuale del cacciatore dei libri proibiti di tal
Simone Berni. Il collezionismo librario - grazie al cielo e grazie dal mio
salvadanaio – non mi interessa. A me dei libri che voglio leggere bastano le
ristampe (vedi quella di Fabrizio Lupo,
che ho aspettato per anni) però il mondo della bibliofilia è ricco di storie ai
confini dell’incredibile.
Non avevo assolutamente idea che anche in tempi recenti ci fossero libri tolti in fretta e furia dalle librerie perché scomodi. Sono proprio rimasta esterrefatta e spero di leggere presto anche Libri scomparsi nel nulla.
Un po’ è la curiosità di dare un’occhiatina ai nebbiosi
confini della libertà di stampa, un po’ è anche una curiosa forma di voyeurismo
verso le perversioni di quei pazzi di
bibliofili.
Il Manuale è una sorta di noir a scatole cinesi dove dietro ogni libro si nasconde una storia che dentro nasconde un altro libro…
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