«Comunque sia... un fumetto dev'essere interessante e divertente, sono requisiti fondamentali.
Il mondo è brutto, i lettori vogliono sentimenti positivi e facili da comprendere (...) Non ho detto che sia sbagliato che l'autore si riveli attraverso la sua opera. Solo che... alla maggior parte delle persone non interessa affatto... conoscere quello che provi tu, so che speravi il contrario».
Il mondo è brutto, i lettori vogliono sentimenti positivi e facili da comprendere (...) Non ho detto che sia sbagliato che l'autore si riveli attraverso la sua opera. Solo che... alla maggior parte delle persone non interessa affatto... conoscere quello che provi tu, so che speravi il contrario».
Così parlò il redattore della casa editrice a Sachi Nanjo nel nono volume di Buonanotte, Punpun. Questa parte metafumettistica del manga che si sta sviluppando negli ultimi numeri mi piace tantissimo. Questo aspetto della trama inizia a acquistare consistenza quand,o nell'uscita precedente, Sacchan svela a Punpun i suoi intenti «Non un manga che ti fa dimenticare la realtà. Bensì un manga che ti permette di combattere contro la realtà!!».
Che nella sceneggiatura di un manga imperniato sull'impossibilità di comunicare con gli altri suona come un bell'invito alla rivolta.
La nipponisàscion della sottoscritta sta diventando sempre più frenetica e incontrollabile, accompagnata dall'adeguata (?) colonna sonora.
- The Vapors - Turning Japanese
- Alphaville - Big in Japan
Per affinità di suggestioni geografiche avrei dovuto aggiungere anche Siamo al centro del mondo degli 883, ma in realtà tra le canzoni di Max Pezzali che ultimamente ascolto in loop c'é La donna, il sogno e il grande incubo, brano dall'estetica poco nipponica e molto più bonelliana, ma che per qualche motivo mi fa sempre pensare a Katy Verija, forse perché qualche volta compare con la sua faccia secca e rapace nei miei sogni più inquietanti (una volta addirittura mi dava ripetizioni di matematica!), così mi sveglio in preda a un sudato batticuore.
Credo che tra me e Dylan Dog ormai il passo sia breve. Ormai me lo ripeto in ogni mattina di abbagliante isolamento:
Quando si sono scartate tutte le soluzioni razionali, rimane un solo campo d'indagine: l'incubo e dintorni.
Perché non mi prendo un paio di occhiali da sole? Perché?
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