(All'inizio, ovvero 10 anni fa).
E adesso mi spunta alle spalle, legge prima la frase di questo post e si incazza.
Al che non mi resta che fargli notare «Scusa, ma me l'hai detto tu di scrivere quello che sento, senza preoccuparmi di chi legge». E io a volte sento delle fitte in un punto preciso della pancia - a sinistra - e ho paura che sia il pancreas. Ho così paura che non sono andata nemmeno su Google a cercare se il pancreas è a destra o a sinistra. Mi sto proprio cagando in mano e anche a proposito della defecazione ci sono un paio di cose che mi preoccupano. Quando qualche mese fa ho parlato col medico mi ha detto di non preoccuparmi. Ma - come sapete se mi leggete da un po' - io non riesco a non preoccuparmi.
Sempre ieri mattina, per distrarmi dai miei affanni mi sono messa a leggere E così vorresti fare lo scrittore? di Charles Bukowski e solo aprendolo ho scoperto che si tratta di un libro di poesie. Tipo:
Il modo migliore per creare arte è
bruciare e distruggere concetti comuni e sostituirli
con nuove verità che scendono
dalla testa
ed escono dal cuore.
Sarebbe banale e inesatto dire che a me le verità scendono dal naso e escono dal culo. Io le verità le vorrei cercare in una bella ecografia e in una coprocultura. Non ce la faccio più. Mi chiedo se esista a qui in giro un gruppo di auto-aiuto tipo Fight club: «Tu non sei il tuo reflusso gastroesofageo del cazzo!» Continua a venirmi in mente un capitolo di l'Ultima favola russa in cui c'è quella descrizione del tumore che cresce dentro uno dei personaggi a sua insaputa. Ripensando anche a quello che è successo qualche settimana fa, credo che sia arrivato il momento di fare qualcosa, ma non so cosa.
Idee?
O in alternativa gradite un bel bicchiere di succhi gastrici?
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