Dal momento che per lavoro mi imbatto spesso nei dischi dei chakra ho deciso di approfondire il sound.
Così tra una lesson di inglese e l’altra sto leggendo Il libro dei Chakra di Anodea Judith.
A convincermi è stata l’edizione della Neri Pozza, che qualche anno fa pubblicò Astrologia per intellettuali di Marco Pesatori, che mi era piaciuto un sacco e ha titillato la mia scorpionica curiosità.
Però iniziare a studiare i chakra è un po’ come quando mi metto a leggere i siti di medicina: tutti i sintomi elencati - di qualsiasi malattia - io me li sento addosso.
La palla del mio primo chakra è in frantumi, il secondo chakra – quello del movimento fisico ed emotivo – è uno stoccafisso surgelato, e il terzo, quello del potere, mi pare un attimo contraddittorio: un incrocio tra Silvio Berlusconi e il Dalai Lama.
E siamo solo a 3 chakra su 7.
Però credo che potrei iniziare ad avvicinarmi alla psicologia analitica: forever Jung.
C’era un paragrafo dedicato a lui in Breve storia dell’anima di Ravasi che mi aveva ha incuriosita per la ricchezza del pensiero. Adesso lo ritrovo citato spesso e volentieri in questo libro dei chakra.
Vedremo.
Intanto ripristinate la vostra armonia psicofisica con qualche vignetta by Zerocalcare.
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