sabato 31 marzo 2012

Il disagio non esiste


In questi giorni mi sono sorpresa a pensare che la discriminazione è come la mafia in certi paesi sarebbe stupido credere che non esista ma guai a dirlo.
Insomma amici, il disagio non esiste. E mannaggia a voi se provate a dire il contrario.
Per fortuna c’è chi prova ad alimentare il dibattito fuori dai lugubri luoghi comuni: complimenti al blog invisibili del Corriere. Memorabile il  contributo di QueenAnn e del dibattito che si è scatenato.

Tornando a me, in questi giorni mi sento decisamente affaticata, sarà il cambio di stagione.
Ho scoperto che la settimana scorsa si è tenuta la presentazione di un libro di cui avevo letto alcuni capitoli in fase di stesura, in una libreria a due passi da dove lavoro ma non mi è stato fatto sapere nulla.
Ammetto che ci sono rimasta un attimino gnè.

Ma come fa la gente a passare dalla captatio benevolentiae alla damnatio memoriae senza un minimo di imbarazzo?

Grazie al cielo che anche chi non si dimentica della povera stronza qui digitante.
Il mio amico Beerman che la struttura robusta sostiene mentre muove i primi passi nel mondo dell’editoria mi ha segnalato l’uscita di Se ti abbraccio non avere paura,  di Fulvio Ervas, che sembra un’opera tenera e piena di speranza e affetto.
E siccome ne ho bisogno anch’ io ora vi saluto e vado a farmi dare un po’ di abbracciottoli.

domenica 25 marzo 2012

Tanta voglia di $£€

Come insegna la cara, vechia ideologia marxista, il capitalismo ha bisogno di creare sempre nuovi bisogni per imporre nuovi consumi.
Questo
è il più incredibile generatore di desideri materiali che abbia mai visto. E io mi sentoardentemente bramosa di questi.
Forse faccio la follia, anche se spero proprio di trattenermi.

sabato 17 marzo 2012

Zeta di zen

Vorrei scrivere a proposito dell’insostenibile leggerezza di un contratto a tempo indeterminato ma forse è meglio tacere.
Fossi brava con la poesia scriverei un haiku tipo:

foglio spaurito
foglia secca d’autunno
palmo di naso

Ma mi sa che ho sbagliato le sillabe.
Cliccate qui è godetevi la canzone d' ammore della settimana!

sabato 10 marzo 2012

Check the chakra!



Dal momento che per lavoro mi imbatto spesso nei dischi dei chakra ho deciso di approfondire il sound.
Così tra una lesson di inglese e l’altra sto leggendo  Il libro dei Chakra di Anodea Judith.
A convincermi è stata l’edizione della Neri Pozza, che qualche anno fa pubblicò Astrologia per intellettuali di Marco Pesatori, che mi era piaciuto un sacco e ha titillato la mia scorpionica curiosità.
Però iniziare a studiare i chakra è un po’ come quando mi metto a leggere i siti di medicina: tutti i sintomi elencati -  di qualsiasi malattia - io me li sento addosso.
La palla del mio primo chakra è in frantumi, il secondo chakra – quello del movimento fisico ed emotivo – è uno stoccafisso surgelato, e il terzo, quello del potere, mi pare un attimo contraddittorio: un incrocio tra Silvio Berlusconi e il Dalai Lama.
E siamo solo a 3 chakra su 7.
Però credo che potrei iniziare ad avvicinarmi alla psicologia analitica: forever Jung.
C’era un paragrafo dedicato a lui in Breve storia dell’anima di Ravasi che mi aveva  ha incuriosita per la ricchezza del pensiero. Adesso lo ritrovo citato spesso e volentieri in questo libro dei chakra.
Vedremo.
Intanto ripristinate la vostra armonia psicofisica con qualche vignetta by Zerocalcare.

sabato 3 marzo 2012

Mind the Wolf!

Dal momento che ambisco ad anglire meglio di quanto io faccia al momento, il fatto che il corso di inglese online si sia impallato is a real tragedy (?!).
Studio sodo e per questo ho ridotto le ore dedicate al diletto della lettura.  Sto anche diventando più gobba di un cammello scoliotico: speriamo ne valga la pena!
L’inglese è il più grande ricercato del nuovo millennio. Da francofona mi sento un  petit peu out.
Anche perché con la pronunsiascion sono scarsina, ridicola / improponibile / awful – aggettivo interessante che ricorda appunto i miei guaiti.. –

E a proposito di canidi volevo chiudere con  un Attenti al lupo.
Non è la mia canzone preferita di Lucio Dalla. Quelle sono Tu parlavi una lingua meravigliosa (scoperta con la cover dei Diaframma) e Com’è profondo il mare (via cover dei Tiromancino).
Però da ottenne A.A.L.  la cantavo spesso perché era una delle basi nella compilation del CantaTu che aveva portato Santa Lucia. E nel ritornello c’era una delle primissime espressioni inglesi che ho imparato: Living Together (…Ahahahah!)