sabato 1 febbraio 2014

Scene da un matrimonio: Il prequel ovvero Piccole socialiste crescono

Sono andata ad accompagnare la mia amica che chiameremo (Kgb per rispetto della sua privacy) alla prima prova del suo abito da sposa, che - per inciso - le sta benissimo.
Secondo lei dovremmo aprire anche noi un atelier di abiti da sposa o un'agenzia di pompe funebri, attività per cui c'è sempre mercato. Meglio ancora un atelier di assorbenti, così il flusso monetario sarebbe assicurato in abbondanza.


Comunque, Kgb è alta, rossa,  figa e polacca: se ce l'avete presente assomiglia un po' alla protagonista del fumetto Marzi di di Sylvain Savoia e Marzena Sowa che è uscito qualche anno fa, ma che io sto leggendo solo ora perché l'ho preso in biblioteca.
A parte il fatto che la Polacchia (come la chiama Kgb) negli anni Ottanta era un paese pieno di bizzarrie, stranezze e mostruosità leggendo Marzi vien da pensare che i bimbi sensibili si assomigliano tutti, in qualsiasi parte del mondo, sia a ovest che a est del muro. Di solito poi, i  ragazzini sensibili si trasformano in giovani paranoici: l'ossessione della settimana per quanto mi riguarda è la nostra padrona di casa che ci telefona /scrive ogni due giorni per avere la lettura del contatore della luce: secondo lei consumiamo troppo, ed è perché lasciamo accesso lo scaldabagno elettrico. A me risulta che, quando la temperatura dell'acqua è ok, lo scaldabagno si spegne da solo, ma vaglielo a spiegare.

Vi pare che, con quello che pago di affitto, non sono libera di farmi la doccia appena rientro dal lavoro? Adesso inizio a provare un certo timore anche quando metto in carica il cell o accendo il pc...

A volte temo che non riuscirò mai a trovare una casa mia e tra dieci anni, invece che col mutuo, ho paura di essere ancora alle prese con questo affitto (nel frattempo arrivato alle stelle se non  all'infinito e oltre per via degli aggiornamenti annuali).
Si sa, la vita è piena di imprevisti. ritagliati con la forbice del divario sociale che - guarda caso - si allarga. E, badate bene, so benissimo di non essere tra i più sfortunati, anzi a me va di lusso e benessere perché ho sì un affitto e spese impreviste, ma anche un lavoro che mi permette di fronteggiarle.

Ma se un povero stronzo, magari con bimbi a carico che vive in una casa in affitto, perde il lavoro che fa? Si ammazza? Minaccia la padrona di casa? 

Perché  la gggente col monei invece di  accumulare appartamenti e poi lamentarsi che la tassazione sugli affitti è esorbitante non apre qualche azienda sensata e non fa ripartire un minimo il Paese? Con tutti 'sti contratti di apprendistato, di apprensione (per chi lavora!) e di rapprendimento (tra un po' ci saranno apprendisti sessantenni che falsificheranno la carta d'identità....) ormai non credo che manco quello del costo del lavoro sia un problema davvero insormontabile.
Ok, stoppo la parentesi di critica sociale, fatemi concludere.
Lasciatemi solo dire che quando la gente prova a pisciarti in testa ci vorrebbe un ombrello boomerang.
E come faceva Catone il Censore fatemi chiudere il post con un'affermazione a piacere: la mia sodale Kgb sarà una sposa magnifica!



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