lunedì 13 maggio 2013

Allergia:Il verde urbano ha rotto il cazzo

«Viviamo in un futuro molto più modesto del previsto»
(I. Asano, Solanin)

Se ieri non ci fosse stata La Più Grande Fioritura di Pollini della Storia oggi mi starei godendo un dì di ferie; invece sono barricata con un manipolo di fazzoletti nella Scoreggia di Versailles. Scoreggia che vanta consumi davvero regali se - come sostiene la padrona di casa - è arrivata una bolletta da 1000 €. Sbaglio nel calcolo dei consumi? Guasto in casa? Magari dello scaldabagno? Ai postumi del malessere l'ardua sentenza.

Che botta, eh? A cui si aggiunge un agguato dolorosissimo di cervicale e di conseguenza un'altra serata allegramente risucchiata dal gorgoglio del cesso. In sottofondo, il disappunto e la preoccupazione di Marco, l'equilibrio che si sfalda, le amicizie che sbiadiscono e lo sconforto che prende il sopravvento.

I recenti interrogativi abituali a stringermi la mano mentre si inghiotte Tachipirina a vagonate: il paraculismo è reversibile? La dissimulazione è davvero la più efficace strategia di resistenza? Meglio tendere l'arco e affilare la punta delle frecciatine o tacere e farsi crivellare dalle puntualizzazioni altrui? E se si tace, come evitare ripercussioni sul livello della bile?

Vabbé, torno a asciugare le mie narici singhiozzanti. 

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