sabato 18 maggio 2013

Salutari influenze, Real Time e l'onirica dimensione di consumi spensierati



Una fastidiosa  influenza ha come piacevole effetto collaterale una deliziosa azione di ottundimento psichico.

Ogni stimolo penetra attutito nei sensi e il corpo finisce col lasciarsi cullare dal tepore dell’infiammazione articolare, blanditi dai brividi della febbre.
I problemi e gli inconvenienti della vita quotidiana sfumano in dissolvenza.
La necessità di liberare le narici congestionate o di coricarsi in una posizione sufficientemente comoda prende il sopravvento su ogni altro stimolo.

 
… E se la febbre fosse una difesa naturale dell’organismo per allentare la miriade di ansie, angosce, interrogativi, attacchi di panico e sensazione di catastrofe imminente per concentrarsi sulla ricerca dell’immediato sollievo?
Il giallo della bolletta da mille euro, la routine quotidiana, la necessità di risparmiare versus il desiderio di un nuovo libro: tutto gioiosamente travolto da un torrente di muco verde germoglio.

Al mattino mi sono svegliata e sul tavolo ho travato un biglietto di buongiorno  e alla sera invece una tisana fumante di benefico vapore: questo malessere è un percorso spa.

L’influenza e la conseguente difficoltà a concentrarsi ci ricordano che leggere non è inevitabile: era da anni che non godevo un frenetico (febbrile?)  zapping tra un programma tv e l’altro.

L’ultima volta che ho scanalato la mattina in onda era tutto uno strascico di telenovelas e soap opera: oggigiorno è tutto un frullio di frullatori,  make up, cake design, consulenze d’immagine, abiti da sposa e product placement.

Uno spumeggiare cremoso di tulle pastello circonda un mondo dove il fulcro di ogni giornata è l’allestimento del centrotavola perfetto e la preparazione del dessert impeccabile è la sfida principale della settimana. Ammetterò che per un istante – uno solo, eh – un moto d’invidia ha saettato per le mie membra più forte dei brividi di febbre.


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