Mi sa che 'sta settimana l'oroscopo del buon Rob Brezny ha fatto una gaffe. Qui sotto lo screenshot del mio segno (Dai non rompete, è piccolo ma si legge!)
Un compagno di lotta |
Una sera che mi sentivo un pochino affaticata, ho attraversato la strada in un momento di relativa calma e devo esser stata particolarmente lenta perché hanno iniziato a suonarmi come indemoniati.
La conclusione, oltre a rilevare come diceva Gregory House, che «Una volta c’era più rispetto per gli handicappati» è che adesso salgo o scendo dal tram alla fermata prima, con Marco che mi accompagna e mi ripete la stessa identica frase con cui la madre mi perseguitava vent'anni fa, quando stavo fisicamente meglio di adesso e volevo andarmene un po' a zonzo per le strade del paesello come i miei coetanei normo.
Parole che mi hanno perseguitato per anni e che adesso ritornano, immutate minchia:
Parole che mi hanno perseguitato per anni e che adesso ritornano, immutate minchia:
«Io non è che non mi fido i te. Io non mi fido degli altri».
Le stesse parole, testuali. Cazzo, Marco si sta trasformando in mia mamma?!
Vabbé che l'autosufficienza, mannaggia non l'ho mai conosciuta ma questo mica è colpa di qualcuno.
Per fortuna che qualche volta la tecnologia viene casualmente in aiuto. Per me gli smartphone sono un pelo una barriera architettonica, dal momento che sono grossi e complicati da maneggiare con una mano sola.
Non posso ancora permettermi l'iPhone che dicono sia un modello di maneggevolezza.
Grazie al cielo c'è Wathsupp. Non riesco a digitare bene sui microtasti dello schermo touchscreen però la registrazione dei messaggi vocali compensa alla grande. Così il tragitto sul tram, una volta guadagnato il posto a sedere, si è trasformato nel mio spazio dedicato alle public relations, sia all'andata che al ritorno. Faccio di quei monologhi interminabili e deliranti, che alle volte ho il sospetto che chi mi sente rida sotto i baffi. Certo la privacy ne risente un attimo, ma vuoi mettere il lato social?
Le stesse parole, testuali. Cazzo, Marco si sta trasformando in mia mamma?!
Vabbé che l'autosufficienza, mannaggia non l'ho mai conosciuta ma questo mica è colpa di qualcuno.
Per fortuna che qualche volta la tecnologia viene casualmente in aiuto. Per me gli smartphone sono un pelo una barriera architettonica, dal momento che sono grossi e complicati da maneggiare con una mano sola.
Non posso ancora permettermi l'iPhone che dicono sia un modello di maneggevolezza.
Grazie al cielo c'è Wathsupp. Non riesco a digitare bene sui microtasti dello schermo touchscreen però la registrazione dei messaggi vocali compensa alla grande. Così il tragitto sul tram, una volta guadagnato il posto a sedere, si è trasformato nel mio spazio dedicato alle public relations, sia all'andata che al ritorno. Faccio di quei monologhi interminabili e deliranti, che alle volte ho il sospetto che chi mi sente rida sotto i baffi. Certo la privacy ne risente un attimo, ma vuoi mettere il lato social?
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