Ha smesso di piovere, sembra arrivata la primavera e sto
lentamente uscendo dal mio letargo
sociale.
Qualche sera fa sono uscita con i miei colleghi per un hamburger e un’occhiata a Librocielo.
Ieri sera invece sono andata in trasferta dalla mia amica
Aga per la leggendaria carbonara del suo moroso e flash party (vestizione pigiama:
ore 23).
Sono da poco rientrata a casa e sto lavorando su me stessa
per convincermi che non aver concluso la mia unit settimanale di inglese non è poi una tragedia: al massimo se
ho voglia la finisco più tardi altrimenti pazienza. Né Monti né la Fornero - credo – verranno a tirarmi le orecchie per
la mia scarsa competitività.
Ieri sera, tra l’altro, mentre i padroni di casa
armeggiavano ai fornelli, mi sono finalmente letta Sweet Salgari di Bacilieri. Povero Emilio prosciugato fino all’ultima
goccia di inchiostro e sangue dal cinismo dei meccanismi editoriali. In oltre
un secolo nell’industria culturale pare non essere cambiato un benemerito.
A volte penso che a settembre, scaduto il contratto d’affitto,
dovrei - maman permettendo – fare fagotto
e tornare al paesello. Ma poi chi ce l’ha le librerie sterminate, le cenette in
compagnia e la carbonara del
Beneventano?
Su Salgari consiglio la lettura di Emilio delle tigri, di Mozzi.
RispondiEliminaSaluti!