Io e Marcucciolo stiamo cercando un monolocale per il
prossimo anno. Sapevo che sarebbe stata un’impresa ardua trovarne uno con box
doccia, ascensore e magari un giaciglio vero (così non devo dipendere dal
moroso per sistemare ogni volta il divano letto ogni sera) vicino a dove
lavoro. Trovarne uno intorno ai 600-700 euro sembra addirittura impossibile.
Sembrerebbe più facile emigrare sulla luna e da lì fare i pendolari ogni
giorno.
Venerdì siamo andati a vederne uno ma all’ingresso c’era una rampa di scale senza
nemmeno il corrimano e una volta infilata la testa nella stanza un odore così
ammorbante che sull’ingresso è stato inevitabile chiedersi: «Dov’è il cadavere?».
Non siamo riusciti a scoprirlo, ma alla fine della visita
abbiamo avuto un’altra sconvolgente rivelazione: nel locale mancava la
lavatrice.
Questo spiega forse il fetido ambiente in cui viveva l’attuale
inquilino.
Dopo questa scoperta il responsabile dell’agenzia ci fa: «Beh,
non avete una lavatrice?»
Certo, la tengo in
borsa pronta all’uso…
Naturalmente per questi microloculi che gli affittuari spacciano per regge di Versailles in miniatura tutti vogliono un quintale di referenze.
Altro che per fare un mutuo ci vuole il contratto a tempo
indeterminato.
Ormai te lo chiedono anche per darti in locazione 30 mq. Boh.
Inizio a sentirmi sfiduciata. Già mi vedo accampata sotto un ponte dopo che
Marco mi ha lasciata per una ragazza che può sensualmente accomodarsi un una
vasca da bagno piena di schiuma&bolle di sapone.
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