martedì 5 marzo 2013

A furor di popolo: dopo l'M5S è il momento delle SdP



Marcazzolo sostiene che i blog soffrono della sindrome di Pollyanna. Sempre lì con uno sguardo sognante alla Amélie Poulaine a incantarsi per le piccole meraviglie della vita, quelle che nella routine quotidiana sfuggono, o si ignorano a bella posta, del tipo:

«Toc Toc»
«Chi é?»
«Sono una minuscola meraviglia della vita: guardami»
« Sarai mica un servizio in abbonamento? Ma vaffanculo và...».

Perché  - è un topos del genere bloggico - l'ottimismo o una timida speranza devono sempre far capolino alla fine del post, altrimenti passi per un obsoleto depresso anni '90 come Kurt Cobain, o Marco Masini. Oggi però complici un astigmatismo fresco di rilevazione ottica e i brutti morsi della solita contrattura al collo, vederla particolarmente cupa mi sembra decisamente invitante, considerato che il nero sta bene con tutto.

Qualcuno mi sa spiegare come mai le meraviglie della vita sono sempre piccolissime e impalbabili, mentre il dolore della vita è sempre netto e tangibile come un ariete di sfondamento su per il fondoschiena?
Forse alcuni di noi soffrono della Sindrome del Poliano: ti prendi su così tante inculate che un orifizio solo non basta.

Mentre attendiamo fiduciosi  (Pollyannaism never dies!) una voce di Wikipedia su questa nuova  SdP, vado a sparami una dose di Tachipirina così forse riesco a leggere e/o a dare un baciottolo a Marco senza che la mia colonna vertebrale si produca in inquietanti e gotici scricchiolii alla Edgar Allan Poe. Bye.







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