giovedì 25 aprile 2013

La liberazione e il tormento articolare

Sono qui  col collo più rigido del M5S causa sbalzi di temperatura, eppure, tra i Grandi Rimpianti Futili della settimana non posso non citare la mancata applicazione dello smalto sulle unghie. Marco ci ha provato per ben 2 volte ma gli viene più facile la stesura dei suoi nerdosi articoli fumettistici.
La schiena mi fa così male da  non poter varcare la soglia della scoreggia di Versailles e io son qui a frignare perché vorrei una manicure coi fiocchi, invece di baciare il pelosissimo culo del mio moroso che per amor mio si trasforma anche in una volenterosa estetista.

Mah, misteri dell'handicap che vi rivelo perché come sottolinea Makkox in una sua vecchia vignetta sul Post oggi è il 25 aprile e il 25 aprile uno può dire quel cazzo che gli pare. In realtà se potessi dire quello che veramente vorrei dire, altro che lamentarmi di smalto e mancate scarpine carine. Dal momento che però in questo frangente sono costretta al silenzio vi parlerò d'altro.

Domenica mi sono imbattuta discussione su una puntata di Pomeriggio 5, scoperta grazie a questo video della mia nuova amica KiaRouge. - sotto ci sono i link agli spezzoni incriminati -. Dal momento che fino a un paio di anni fa ero un'adetta ai lavori in tivvù, complice qualche residuo di deformazione professionale che ancora sopravvive, ci sto riflettendo da giorni.

Diciamolo subito: credo che in fatto di informazione sull'handicap la tv possa fare ben poco dal momento che il piccolo schermo difficilmente genera innovazione sociale e si dimostra per sua natura (da specchio a volte deformante del mondo) un ricettacolo di luoghi comuni perennemente sospeso tra il patetico, il pietistico, il ridicolo e il terrificante.

Questo non toglie - naturalmente - che fornire informazioni mediche scorrette sia assolutamente allucinante, inaccettabile e da sanzionare (sarei anche curiosa di sapere se qualche authority si è presa la briga di farlo davvero).

Tuttavia sono sinceramente convinta che  mezz'ora di cattiva tv non possa nuocere all'integrazione reale delle persone con disabilità perché la maggior parte degli handicappati è così lontana dall'essere inclusa in un  qualsiasi percorso di integrazione che gli sproloqui in tv si dimostrano ahimé irrilevanti. Detto in parole povere: a sbriciolare un tentativo di integrarsi  contribuiscono moltodi più le forme mentali inscalfibili e la pigrizia delle persone con cui ci si trova a interagire ogni giorno: conoscenti, parenti, colleghi, interagenti occasionali, piuttosto che logiche televisive tutto sommato remote, rispetto al prossimo nostro. A volte mi chiedo se le cose possano evolversi davvero. Perché per quanti sforzi si facciano nei momenti cruciali si passa sempre per i soliti poveri privilegiati: corpi paralizzati accerchiati da cervelli infermi. Detto questo torno a godermi i miei lussuosi dolori cervicali.

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