sabato 28 gennaio 2012

Ho scritto Bolaño sulla sabbia sfogliando una caramella...

«Quel colosso che da Napoleone in poi tutti tentano di anestetizzare. Quell’Italia che ancora non ha detto la sua parola più ingegnosa. La sua ultima e più luminosa parola in Italia e nel mondo». (R.Bolaño, I dispiaceri del vero poliziotto, p.140)

Magari la deve dire quel bambino che ho visto sul tram l’altro giorno – che interrogato da un passeggero – ha detto che da grande voleva fare lo scrittore con lo sguardo pieno di luminosa fiducia.

Forza piccolo, tocca a te far volare i tuoi sogni!
Prima che li spennino dopo avergli tirato il collo, ovvio.

A proposito di gente che legge, ho lavorato tutta mattina alla recensione dei dispiaceri del vero poliziotto che potete leggere – se volete – sulla mia pagina Anobii.

A proposito di gente che scrive libri invece mi è capitato di leggere qualche brano di Zigulì, di Massimiliano Verga.
Ho iniziato a leggerlo online, poi mia madre mi ha chiesto di comprarlo e così ne ho letto ancora un po’, ma poi gliel’ho dovuto dare.
Quella che ho preso era l’ultima copia rimasta in libreria. Se Verga è nomen omen l’autore ha un gran culo. Ma la coincidenza che mi ha fatto veramente riflettere è che lo stile di Zigulì è curiosamente simile a quello della mia sciagurata opera prima (e probabilmente ultima). Naturalmente ci sono molte cappa in meno ma come livello di skazzo siamo lì.
Mi ha colpito il ricorrere della prima persona singolare, che ad oggi trovo il principale difetto del mio esordio letterario. L’ossessione introspettiva.
Se Massimiliano Verga, che è professore universitario e non uno sprovveduto (credo) in fatto di scrittura, ha usato toni incredibilmente affini ai miei per raccontare la disabilità di suo figlio, forse è naturale approcciarsi al racconto dell’handicap, o meglio dell’esperienza dell’handicap, con toni accesi e accessi d’ira che si condensano in espressioni fulminee.
Quest’ipotesi ha avuto su di me un profondo effetto calmante, non saprei dire perché.
Dopo il Gruppo 63 e i Cannibali forse è arrivato il momento degli Invalidi (o DivA).

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